Qualche giorno fa stavo sfogliando un giornale quando mi è caduto l’occhio su una pubblicità che recitava “Collagene da bere. Tutti i benefici di questa miracolosa bevanda.”. Sono rimasta sbigottita. Collagene da bere? Il collagene si può bere? Davvero? Da quando? Ma soprattutto, perché?
A quanto pare il collagene da bere risulta essere l’ultima grande scoperta per la lotta alle rughe, poiché questo elemento è il responsabile dell’elasticità della nostra pelle – infatti il collagene è una proteina presente nel nostro organismo che ha la funzione di tenere insieme i vari tessuti del corpo. Naturalmente, con l’avanzare dell’età questa proteina diminuisce in quantità e quindi l’elasticità dei nostri tessuti ne risente, inclusa la nostra pelle. Ecco quindi che l’equazione “bevo collagene, elasticizzo la mia pelle” risulta vincente.
Quello che non capisco è perché così tanta gente è terribilmente spaventata dall’idea della vecchiaia, quando è la cosa più normale del mondo, ed è da quando nasciamo che siamo consapevoli che un giorno ci toccherà, che è il destino di noi tutti quello di invecchiare e morire. La morte, nella nostra società, rappresenta uno spauracchio, un tabù, o meglio, il tabù per eccellenza. A parlare di morte ci sente quasi in colpa, come fosse una cosa di cui vergognarsi. Va bene parlare di vita, di sciocchezze, di creme antirughe e di chirurgia plastica, ma affrontare la cosa più naturale di tutte… non si può. E non c’è una ragione valida per far crescere i nostri bambini con l’idea che bisogna aver paura della morte e con il disgusto per la vecchiaia. E’ naturale che a nessuno piaccia invecchiare, sentire il proprio corpo che si indurisce, che non ci permette più di fare le stesse cose che una volta erano per noi normali, che si ammala e che ci tortura con vari doloretti qui e lì. Ma non è corretto nascondere alle persone il loro destino, perché la vecchiaia e, poi, la morte è quello che attende tutti noi. Prima lo accettiamo, meglio viviamo.
Inoltre, perché odiare la vecchiaia, quando invece sarebbe più corretto celebrarla? Vedo giovani che non hanno voglia di passare tempo con i nonni perché “sono vecchi”, o “ripetono sempre le stesse cose”, ma sono cose che un giorno non ci saranno più, cose che vale la pena ascoltare anche milioni di volte. Perché non diamo più il valore che in passato si dava alla saggezza degli anziani? Perché preferiamo spendere soldi per rinchiuderli negli ospizi, piuttosto che dedicare il nostro tempo ed amore a coloro che hanno fatto lo stesso con noi? Perché compriamo creme all’acido ialuronico, e collagene da bere anziché accettare i cambiamenti del nostro corpo che ne rappresentano le battaglie vinte e perse, la nostra vita? Perché non siamo fieri delle nostre rughe e di quello che rappresentano?