Quali regole sono da seguire da chi ha intenzione di avviare un home restaurant? Poche e semplici, visto che il tutto rientra nella Legge Finanziaria numero 244 emanata nel 2008, è più specificatamente “articolo 1” “comma 100”.
Anche per quanto verte le spese un home restaurant ha una prassi burocratica alquanto semplificata. Non per nulla, l’attività correlata all’attività di home restaurant è fiscalmente ricadente nelle cosiddetta “attività lavorativa occasionale”, quindi senza l’obbligo dell’apertura di una Partita Iva, purché sia rispettata la soglia prevista per l’essere esenti dall’obbligo contributivo.
Quindi, tanto il come aprire quanto il capitolo spese, non sono dei deterrenti all’apertura di un home restaurant. Non per nulla, uno dei suoi propri punti di forza sta nel fatto, che il tutto si svolge in quelle che sono le classiche quattro mura domestiche. Oltre a ciò, è anche da tenere presente che se il redito che si è generato non risulta essere maggiore di trentamila euro annui, si potrà anche usufruire del “regime agevolato dei minimi”.
Altro punto da ricordare è che per un home restaurant, non è necessaria alcuna autorizzazione sanitaria. Ovviamente, nulla vieta di munirsi di quello che è un attestato vertente la sicurezza alimentare.
Quindi, chiunque ama organizzare dei pranzi oppure delle cene, chi dispone della voglia di concedere l’ingresso nella propria abitazione, potrà, tranquillamente, organizzarsi come home restaurant. Conoscenti, amici, ma anche persone sconosciute, potranno prendervi parte.
Un salone accogliente, una bellissima veranda oppure un ampio terrazzo potranno essere, ad esempio, splendidi luoghi ove presentare le proprie specialità.
Sono oramai divenute così tante le persone che hanno deciso di aprire le porte di casa propria, che, su internet si possono trovare numerose proposte riguardanti gli home restaurant. In conclusione, sul web sarà possibile sapere ove si trovano e, di conseguenza, condividere dei momenti di vera spensieratezza uniti ad una buona cucina casereccia.